Manca una settimana a Natale e abbiamo deciso che a partire da quest'anno il Natale vale la pena di essere festeggiato. Quale taglio dargli ancora non lo sappiamo. Noi non siamo credenti (non nella religione almeno!) e tu hai la fortuna di non essere battezzato, sei ateo. Non sei cattolico, non appartieni a nessuna chiesa, sei tabula rasa: tutto da fare, tutto da decidere. Non sai quanto sono fiera di averti dato questa opportunità. Ma il Natale c'è, è lì e ogni anno si ripresenta.
Tutto ce lo ricorda, la festa all'asilo, le vetrine dei negozi, e strade, la tv. E poi i nonni, gli amici, i tuoi amati cuginetti. In realtà nessuna di queste persone festeggia davvero il Natale per ciò che è, cioè il compleanno di Gesù Cristo. Quando io ero bambina almeno si fingeva di essere credenti e ci si presentava alla messa di mezzanotte, l'unica messa frequentata in tutto l'anno. Adesso non ci si sforza nemmeno di salvare le apparenze. Si festeggia, si comprano cose, si mangiano cose (tante), tutto luccica ed è effettivamente una bella festa.
Ne faremo parte, a modo nostro. E ti parlerò di Gesù Cristo perché, che sia esistito o no, era portatore dd principi e valori su cui io e il tuo papà abbiamo comunque basato la nostra vita. A casa già c'è un bell'albero di Natale (che tu ignori cortesemente) e la mattina del 25 ci troverai un dei regali. Spero non troppi, qualcuno sì, ma non troppi. Se i amici e parenti te ne porteranno troppi, ne metteremo da parte e te li faremo trovare nel corso dell'anno, perché sei stato gentile con qualcuno, perché hai aiutato papà a caricare la lavatrice, perché hai fatto tante coccole al nostro gatto anziché tirargli la coda. Ma non tutti, troppi, tutti insieme. Vorrei che capissi che avere non significa essere, che avere poco può comunque dire essere felici. Che un'altra cosa che invece rende felici è dare.
Dal prossimo anno vorrei (ora sei troppo piccolo) che io e te facessimo insieme un regalo al tuo papà, fatto da noi, con le nostre mani. Ci proveremo.
Ma al di là dei doni, spero che d'ora in avanti il Natale possa essere un'occasione per riflettere su quanto siamo fortunati. E su che gran differenza abbia fatto per te nascere qui, e ora. Lo so, suona retorico ma è davvero quello che sento. Magari lo faremo riguardando insieme la foto di quella bambina cambogiana che io e la tua nonna qualche anno fa abbiamo deciso di sostenere, rinunciando per sempre a farci un regalo a Natale.
"Ho smesso di credere a Babbo Natale quando avevo sei anni. Mamma mi portò a vederlo ai grandi magazzini e lui mi chiese l'autografo." - Shirley Temple
"Ho smesso di credere a Babbo Natale quando avevo sei anni. Mamma mi portò a vederlo ai grandi magazzini e lui mi chiese l'autografo." - Shirley Temple
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